Fuocoammare film italiano candidato agli Oscar

Friday, October 21, 2016

Da: il Corriere della Sera 26 settembre 2016

«Fuocoammare» di Gianfranco Rosi è il film italiano candidato agli Oscar Sorrentino: «Scelta masochistica»

La pellicola in lizza per il miglior film in lingua non inglese. Il regista: «Puntando su un altro film avevamo la possibilità di candidarne due». Sorrentino si riferisce al fatto che Rosi molto probabilmente sarà candidato anche nella categoria dei documentari

di Valerio Cappelli

Fuocoammare, il docu-film di Gianfranco Rosi che dovrebbe unire le coscienze sugli sbarchi dei migranti, divide i selezionatori incaricati di designare il film italiano nella corsa agli Oscar. Il «caso» è acceso dal premio Oscar Paolo Sorrentino, uno degli otto addetti ai lavori che si sono riuniti ieri nella sede dell’Anica. «Una scelta masochistica», ha detto Sorrentino agli altri esaminatori, «non dò giudizi sul film di Rosi, che anzi mi è piaciuto molto. Ma quando si arriverà alle short list, i votanti prenderanno il nostro documentario e lo metteranno da parte. E’ stato un segno di debolezza della cinematografia italiano. E poi puntando su un altro film avevamo la possibilità di candidarne due». Sorrentino si riferisce al fatto che Rosi molto probabilmente sarà candidato anche nella categoria dei documentari. Sorrentino ha votato per Indivisibili, il film partenopeo di Edoardo De Angelis sulle gemelle siamesi che è andato alla Mostra di Venezia ma non in concorso, il che ha suscitato aspre critiche vista la fragilità dei tre film italiani in gara. «Sono felicissimo, è da otto mesi che giro il mondo e non mi sono mai fermato, ormai è un film di tutti, questa candidatura ha un abbraccio ampio», dice Rosi. Il suo docu-film Fuocoammare, sbarchi dei migranti e vita a Lampedusa, è stato designato dall’Italia come miglior film in lingua non inglese nella candidatura agli Oscar. Rosi, peserà l’amore per il suo film che le manifestò Meryl Streep, presidente della giuria alla Berlinale, quando le diede l’Orso d’oro? «Posso dire ciò che mi sussurrò all’orecchio durante la premiazione: “Vorrei che tu arrivassi agli Oscar, dimmi cosa posso fare per te”»

 

Quattro votazioni: l’ha spuntata di misura su «Indivisibili»

Il bello è che Fuocoammare potrebbe entrare nelle candidature di una seconda categoria: quella dei documentari. Intanto è entrata nella short list non ufficiale decretata dal MoMa e da altre istituzioni culturali Usa (l’annuncio delle candidature a gennaio 2017, la cerimonia di consegna degli Oscar il 26 di febbraio). Proprio questo aspetto, e cioè la probabile doppia candidatura di un unico film, mentre i selezionatori italiani avrebbero potuto aiutarne un altro viste le possibilità di Fuocoammare tra i documentari, ha infiammato la discussione sulla designazione del nostro Paese. Ci sono volute quattro votazioni, nella sede dell’Anica, per arrivare a Fuocoammare, che l’ha spuntata di misura su Indivisibili, il film di Edoardo De Angelis sulle gemelle siamesi: 5 voti a 4. E De Angelis, sarcastico e sibillino sul verdetto: «Quando i conti tornano ci trovano qua». Il favorito alla vigilia era Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, campione d’incassi con 18 milioni e prossimo al remake Usa; ma proprio il remake è stato valutato negativamente, come se l’originale versione italiana, con sottotitoli in inglese, non fosse adatta al pubblico Usa. Già alla seconda votazione il bel film di Genovese era fuori dai giochi, racimolando 1 preferenza. Anche Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, caso cinematografico dell’anno, alla seconda votazione (quando le preferenze scendono da 3 a 1) era sparito.

In commissione anche Paolo Sorrentino

In commissione: Nicola Borrelli direttore generale del ministero dei Beni Culturali, il regista Paolo Sorrentino, i produttori Tilde Corsi e Roberto Sessa, i distributori Osvaldo De Santis e Francesco Melzi D’Eril, i giornalisti Piera Detassis e Enrico Magrelli. Si cerca di mandare avanti chi ha più possibilità di avere una credibilità e un linguaggio internazionale. «Sono contento — dice Rosi — che anche l’Ucraina abbia candidato come miglior film un documentario. Tante barriere fra i generi si stanno infrangendo». Il premier Renzi: «Un onore essere rappresentati da Fuocoammare», Rai Cinema esprime il «giusto riconoscimento come servizio pubblico». Rosi, è una rivincita dopo l’amarezza ai David di Donatello: quattro candidature e nessuna statuetta? «No, però lì mi è dispiaciuto che non abbia vinto Jacopo Quadri per il montaggio».

Vincitore a Venezia nel 2013

Il regista (a Venezia nel 2013 vinse conSacro GRA), ricorda che in Usa uscirà il 21 ottobre, è stato venduto in circa 60 Paesi, in Italia ha incassato 1 milione di euro. Berlino, la proiezione a Lampedusa, ora la corsa agli Oscar: che anno ha vissuto? «Un anno assurdo, che mi fa una paura enorme. Mi ha impressionato quello che ha detto Obama: chi costruisce un muro costruisce una prigione per se stesso. Vorrei fare mie queste parole, spero che accompagnino il cammino del mio film».

Fuocoammare: Trailer Ufficiale